La Federconsumatori Basilicata ha aderito alla manifestazione che lunedì 17 aprile si terrà a Potenza contro “AUTONOMIA DIFFERENZIATA”. Entro i prossimi 50 anni la popolazione residente in Basilicata si ridurrà a circa 325.000 abitanti, con tassi di invecchiamento della popolazione e una crescita esponenziale di denatalità e spopolamento e ciò significa una forte ripresa dell’emigrazione e un depauperamento del tessuto sociale.

In questo contesto si inserisce di legge sulla AUTONOMIA DIFFERENZIATA, passata a forte maggioranza nel Comitato delle Regioni, con il consenso finanche di due Presidenti di Regioni meridionali. E’ un dato di fatto che il Sud rimane sotto l’incombente minaccia di un’ulteriore e, questa volta, decisiva discesa verso uno stato permanente di degrado e sottosviluppo.

Le Regioni del Nord saranno fortemente avvantaggiate, disporranno di un maggiore volume di risorse, organizzeranno a proprio piacimento le loro attività in moltissimi e fondamentali settori della vita sociale ed economica. È questa la politica di sviluppo del Mezzogiorno che intende perseguire? Le autonomie regionali, così come attualmente sono concepite, comportano il rischio di una disarticolazione della stessa tenuta unitaria del paese. Creano tanti governi delle Regioni, che avranno il compito di organizzare in modo del tutto autonomo le proprie attività, con un corrispondente forte depotenziamento dello Stato centrale e con l’effetto di rompere il carattere dell’istituzione repubblicana. In ben 23 fondamentali settori della struttura organizzativa, le Regioni articoleranno le proprie funzioni in modo autonomo.

Cresceranno a dismisura le loro COMPETENZE con inevitabile moltiplicazione del personale destinato ad esercitare, proprio quando l’esperienza ha reso evidente che tali funzioni sono fortemente cresciute in questi anni. Negli ultimi due decenni le Regioni sono state permanentemente impegnate a reclamare sempre maggiori attribuzioni, mentre risalta la loro incapacità di esercitare. Con la riforma Calderoli le Regioni si occuperanno anche della gestione dei SERVIZI attualmente attribuiti ai Comuni.

Ora è certo che sarebbe necessario finalmente intervenire con una forte riforma sul tema delle Regioni, ma per raddrizzare l’intero sistema, per porlo nella condizione di superare le inefficienze manifestate negli ultimi tempi, per rafforzare le loro strutture organizzative modernizzandole con i nuovi strumenti della tecnologia. In questo dibattito si inserisce il ruolo o la funzione delle Regioni nella gestione dei servizi di pubblica utilità.

Bisogna lavorare per l’uniformità delle PRESTAZIONI e dei SERVIZI in tutto il PAESE, ridando centralità alla SANITA’, all’ISTRUZIONE garantendo la CENTRALITA’ dello STATO contro la regionalizzazione.

Nell’ambito economico i servizi di pubblica utilità – telecomunicazioni, trasporti, risorse idriche, energia, rifiuti – costituiscono quasi un “unicum”. Benché per le loro caratteristiche questi servizi dovrebbero essere per natura stessi dei monopoli, essi sono stati spesso privatizzati e aperti alla concorrenza.
È necessario rafforzare i servizi pubblici essenziali di cui il nostro territorio regionale è stato privato, partendo dai trasporti per garantire il diritto alla mobilità rompendo l’isolamento delle aree interne aumentando la qualità dei servizi su rotaia con l’ammodernamento e la elettrificazione della Potenza – Foggia, puntando sulla riapertura delle stazioni, la realizzazione della diagonale ad alta velocità Taranto Metaponto Potenza Battipaglia, e l’ultimazione della Ferrandina Matera.


Nascere e vivere in luoghi diversi del PAESE Italia non può significare disparità economica e sociale, e non si può accettare a livello regionale alla carenza programmatica in materia di politiche sanitarie, in cui la Basilicata è passata dall’essere l’unica Regione meridionale virtuosa avere, a Regione con una mobilità passiva, con liste d’attesa lunghissime, e carenza di medici, infermieri, oss.

Nei prossimi sette anni le Regioni italiane meno sviluppate, tra cui la Basilicata, avranno a disposizione una ingente somma di miliardi di euro di risorse pubbliche derivanti dal Recovery Plan, dai fondi strutturali (Sviluppo rurale (FEARS), Fondo sociale (FSE) e il (FEASR) Fondo per lo sviluppo regionale ), a cui si aggiungono ingenti risorse economiche di cui dispone la Basilicata – derivanti dalle royalties delle estrazioni petrolifere e del gas. Come Federconsumatori avanzeremo PROPOSTE CONCRETE al Governo regionale perché queste risorse economiche producano BENEFICI per le famiglie lucane affrontando l’aumento del costo della vita attraverso un piano strategico finalizzato allo sviluppo sociale ed economico della regione puntando, sulla QUALITA’ dei SERVIZI PUBBLICI.

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