DDL AUTONOMIA DIFFERENZIATA E QUALITÀ DEI SERVIZI IN BASILICATA

Il disegno di legge sull’autonomia differenziata evidenzia le criticità del nostro Paese: crea nuove spaccature sociali, con trasferimento di risorse economiche dal Mezzogiorno alle regioni più ricche, allargando la forbice delle disparità e allontanando le regioni del Sud da quelle del Nord. Diseguaglianza che non riguarda prettamente la questione economica di reddito pro capite, ma una questione riguardante la qualità dei servizi, a cui oggi tutti i cittadini accedono in maniera egualitaria a livelli essenziali di prestazioni fondamentali come scuola, sanità, trasporti e assistenza, a prescindere che vivino e risiedino in una Regione del sud, centro, o a nord Italia, e che invece ora con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del ddl sull’autonomia differenziata si corre il rischio di non assicurare a tutti gli stessi diritti, costituzionalmente garantiti.
Pensiamo al territorio lucano e alla qualità minima dei servizi erogati alla comunità lucana, bisogna fare tutto il possibile per scongiurare lo scivolamento verso un regionalismo delle disuguaglianze, e rifiutare l’idea di una nazione dove non vengono garantiti livelli uniformi di prestazioni in materia di Sanità, Istruzione, Infrastrutture e Servizi. C’è da chiedersi cosa succede se, per coprire i livelli essenziali delle prestazioni, la quantità di risorse economiche è superiore a quella storicamente destinata dallo Stato.
Le soluzioni potrebbero essere o aumentare le tasse regionali, o tagliare la spesa, accettando così il rischio di sottrarre risorse a servizi fondamentali per la vita della comunità lucana.